(sonetto misto nello schema shakespeariano, 3 quartine e 2 terzine in rima incrociata)
“Oh, quanta bella giovinezza
che sulle panche pascola beata
la specie più incosciente mai creata
che muove in branco come pastorizia.
Lo sguardo idiota di ogni sedicenne
dinanzi al broncio degli adulti
potendo ascoltare quanti insulti
riderebbe di questo cinquantenne.
Giovinezza maledetta, perché inganni?
ti fingi fissa, poi sparisci
seminando ricordi che poi lasci
fiorir sul passato a fare danni.
Quanta invidia nella gioventù
che ai miei versi neanche bada
quante estati che non vivremo più
desideri già smarriti per la strada.
Ma stanotte miro il cielo da quaggiù
aspettando che una stella cada”.
(L’immagine è un frame tratto dal film “Youth” di P. Sorrentino)
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C’era una volta un paese di mare
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