SFIDE: L’ARCHITETTO CONTRO IL ROMPIBALLE D’AGOSTO

Se stilassimo una classifica in ordine di pericolosità dei nemici dell’architetto, tra gli esseri umani il Rompiballe d’Agosto, si piazzerebbe certamente sul podio.

Si tratta di un avversario tanto ostico quanto lesto, capace di evaporare nella dimenticanza per 11 mesi e mezzo all’anno, ma di ricomparire più compatto che mai, esattamente nei giorni di ferie dell’architetto.

In realtà l’architetto non andrebbe mai in ferie: non se lo può permettere. Ma siccome vanno in ferie tutti gli altri, è praticamente costretto a farlo, organizzandosi un periodo variabile tra i 5 e i 10 giorni durante il quale spera di non essere rintracciabile.

Lo spera, appunto, perché è proprio in quel periodo che compare lui: il Rompiballe d’agosto.

Caratteristica del Rompiballe d’agosto, che da ora in poi, per brevità, chiameremo Rompagosto, è di far coincidere, con una precisione che definire chirurgica sarebbe riduttivo, le ferie dell’architetto perfettamente con il periodo in cui lui può incontrarlo.

Precisiamo: il Rompagosto non è un cliente. E’ un rompiballe appunto, ovvero un occasionale in cerca di consigli, aggiornamenti su pratiche sepolte, un bisognoso di un sopralluogo tanto urgente quanto inutile, un professionista del “poi vi faccio sapere”, insomma i professionisti hanno capito perfettamente a chi mi riferisco.

La prima apparizione del Rompagosto è quasi sempre telefonica. E’ in questo modo che lancia la sua sfida all’architetto.  L’architetto a quel punto ha due possibilità: rispondere, rimanere vittima del martirio che ne deriva e compromettere le sue ferie, oppure ignorare la chiamata e provare a salvarsi.

La frase di apertura della telefonata è di solito la seguente: “architetto io ora sono qui, quando possiamo vederci?”, dando per scontato che tra i desideri dell’architetto ci sia quello di incontrarlo per manifestargli tutto il suo affetto e comunicargli quanto gli sia mancato da Settembre a Luglio.

Se l’architetto non risponde alla telefonata, perché è esperto o è già in viaggio o sta caricando l’auto, il Rompagosto insiste con decine di altri squilli scanditi ad intervalli periodici tra gli 8 e i 14 minuti.

Se l’architetto si ostina a non rispondere oppure mette il telefono in “modalità aereo”, il Rompagosto parte con una sequenza di messaggi whatsup dal tono prima accondiscendente, poi via via più minaccioso. Finché l’architetto, quando si trova almeno a 1200 chilometri di distanza, lo risponde e con aria dispiaciuta gli comunica che purtroppo non è in sede.

Quando il Rompagosto, con solida fiducia, gli comunica che lo aspetterà con pazienza, l’architetto gli risponde che purtroppo si trova in uno stato estero, dove gli hanno ritirato il passaporto perché è in corso un colpo di stato militare. E, in ogni caso, avendo contratto una malattia infettiva trasmessa da una zanzara finora sconosciuta, al suo rientro, dovrà rimanere in isolamento, senza la possibilità di incontrare nessuno per la canonica quarantena. Motivi per cui “gli dispiace”.

Un’altra categoria di Rompagosto, più pericolosa, che ancora per maggiore brevità, da ora chiameremo Romba, è quello che non telefona, ma compare di persona alla porta dello studio dell’architetto, dopo averlo pedinato o essersi informato bene se “sta dentro”. A quel punto, come sopra, l’architetto può aprire la porta e perdere la sfida, oppure fingere di non esserci. Tattica molto rischiosa perché il Romba presidierà lo studio dell’architetto per ore, con la tenacia di un intero reparto incursori dei carabinieri, se serve anche chiedendo l’aiuto dei vicini, che ad agosto stanno sempre affacciati ai balconi, ai quali affiderà compiti di sentinella.

L’architetto assediato, per uscire dovrà dunque aspettare la notte, o uscire dal cunicolo delle fogne che conosce benissimo perché le ha realizzate lui, o, in ultima istanza, calarsi come un evaso dalla finestra del bagno utilizzando una rollina come fune.

Il Romba non si arrenderà e cercherà l’architetto a casa, bussando al citofono o direttamente all’uscio. A quel punto l’architetto può essere “coperto” da un familiare, oppure rifugiarsi in garage, prima di scappare col favore delle tenebre, come un latitante, sempre in direzione di quel fantomatico stato estero teatro del colpo di stato militare di cui si è detto.

Ogni anno il Romba fa centinaia di vittime tra architetti ingenui o non sufficientemente immunizzati; si tratta di un problema serio del quali si è fatta portavoce anche l’unione albergatori che a causa dei Romba perdono circa 15000 pernottamenti con “mezza pensione” all’anno.

Per questo motivo, da quest’anno è attivo un servizio di assistenza estivo per architetti perseguitati: prevede un numero verde al quale vengono automaticamente deviate le telefonate dei Rompiballe d’agosto che saranno, quindi, obbligati ad ascoltare un’interminabile sonata di Schubert per pianoforte e arpeggione.

Esattamente come quando l’architetto chiama l’ufficio tecnico della Regione.  

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Sull’argomento, leggi anche: L’architetto e la “seconda casa”

Altre SFIDE per l’architetto:

contro i crediti formativi

contro il mancato pagamento

contro il cuggino del cliente

contro la simmetria

contro il vincolo urbanistico

contro la marca da bollo

contro la nostalgia

contro i vicini di casa

contro il cemento armato

contro l’avviso di garanzia

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