“Però, quando ci si aspetta che l’onda rotoli sul tappeto, ci si accorge che non c’è più l’onda ma solo il tappeto, e anche questo rapidamente scompare, diventa un luccichio d’arena bagnata che si ritira veloce, come se a respingerlo fosse l’espandersi della sabbia asciutta e opaca che avanza il suo confine ondulato”.
Potevamo fare tutto senza tener presente del movimento dell’onda che incessante, laggiù, continuava a sbattere sulla riva?. E naturalmente disporci verso il mare: accoglierne suoni, luci, colori.
Rinchiudersi non avrebbe senso. L’onda rimane, come l’antica ceramica è più forte di ogni nuova storia. Quando pensi che sia quieta, è in quel momento che il vento sta per soffiare più forte.
(tratto da “Palomar” – I. Calvino, 1983)
Siamo rimasti convinti fino all’ultimo giorno che la vera ispirazione di questa casa venisse dall’esterno. Dall’onda del mare, dal vento, dalla linea sottile dell’orizzonte. Ma è bastato iniziare a viverci per scoprire che il vero segreto maturava dentro le mura. Che la forza magnetica che vibrava tra le pareti, bastava a contenere una nuova felicità.
Casa “Z” nata per essere uno spazio di accoglienza per turisti, nascondeva un’altra natura.
Un destino diverso, una nuova famiglia.
(Progetto realizzato con arch. G. Buono)