Sedici versi in rima, come da schema della canzone Petrarchesca (ABC-BAC-CDE…), per celebrare il pagamento delle rate e del contributo integrativo di Inarcassa.
OH INARCASSA: VAFFANCULO
“O Inarcassa, Inarcassa severa
che rovini del mio anno il tramonto
chiedendo tributo da corrispettivo.
Euro seicento sottrai dal mio conto
che piange intristito miseria vera.
O Inarcassa, maligno esattivo
chiedi due rate e l’integrativo
ma in cambio che dai al modesto architetto
che lotta ogni giorno contro lo stato?
Prometti pensione se ho accumulato
frazioni precise nel gruzzoletto.
Ma rammenta: nessuno è perfetto
il mondo non è una sala elegante
la vita è ruota e gira in disgrazia.
Se prendi denaro virtuale e contante
pigliati pure questa bestemmia”.
(Nell’immagine: Francesco Petrarca dopo aver pagato un MAV Inarcassa)
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