Breve sonetto in rima alternata (o dantesca) dedicato all’Agenzia delle Entrate rea di aver creato il dramma della fatturazione elettronica.
“Oh, Agenzia dell’Entrate fatale
tu che controlli le nostre mosse
non hai previsto le noie grosse
della neo-fattura in digitale ?.
E’ elettronica come la luce
ma non procede veloce, è sicuro
mentre noi aspettiamo quel futuro
in quest’Italia vecchia e truce.
Santo cielo, aspettare un’altra estate
era saggio, rimandando la coattiva
sai la gioia delle partite iva
che già ne inseguono cazzate.
L’adempienza ormai dilaga
di procedure sempre nuove
per non parlar dell’assicurazione
e del cliente che non paga.
Oh, Agenzia che creasti il dramma
carta e penna restano il meglio
nel frattempo con l’impegno
adeguavi il tuo programma.
Nulla cambia al cittadino
raccontava la réclame
che menando per l’aia il can
annunciavano il casino.
Alla bugia: “Basta pigiare il tasto!”
non abbocca l’architetto
gli sembra ieri che col dischetto
sgomitava nel catasto.
Comprendi, non spaventa il disonesto
se il sistema non funziona
se ne frega chi condona
la sanzione del richiesto.
Ma studiando bene il tutto
sono giunto a conclusione:
mò aderisco al forfettone
e del problema me ne fotto”.
(Foto di Stefano Corso via Flickr)
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