Se avete meno di 40 anni lasciate perdere, difficilmente riuscirete a comprendere il fenomeno “Mixed by Erry” ma questo non vuol dire che non potete apprezzare l’ultimo film di Sidney Sibilia, regista salernitano, già noto per la serie degli “Smetto quando voglio”, ma soprattutto per l’affine (ad Erry) vicenda dell’ingegner Rosa fondatore della Repubblica delle Rose, protagonista del film “L’incredibile storia dell’isola delle Rose”.
Chi naviga adesso sulla cinquantina ha un chiaro ricordo di quel tempo. In ogni città le bancarelle proponevano la musica griffata Erry, centinaia di nastri, dove all’improvviso tra una canzone e l’altra, la sua voce irrompeva, a segnalare la paternità della registrazione.
Era il tempo in cui il diritto d’autore era solo un’ipotesi e la musica si ascoltava coi vinili o, più facilmente con i nastri delle audiocassette, quando rovistando nelle pieghe della legge, magari si poteva diventare persino miliardari, ma bisognava avere molta immaginazione, coraggio e probabilmente disperazione.
Così nasce il miracolo economico di Enrico Frattasio meglio conosciuto come Erry, il giovane aspirante dj che partito dal copiare musicassette per innamorati timidi in un negozio dove faceva le pulizie, finisce per mettere su (complice i suoi due fratelli) un impero discografico del tutto abusivo, diventando la prima casa discografica italiana e, ardire che gli costerà caro, riuscendo a pubblicare la raccolta delle canzoni sanremesi col festival ancora in corso.
Tra Erry e il denaro, meglio ancora intorno a lui, però occorre riconoscere e scomodare la Napoli più clandestina e folkloristica del secolo, quella dei meravigliosi anni ’80: anarchia e connivenza, ambizione e rifiuto della legalità, presunta o reale.
In una vicenda che inciderà profondamente, molto più di quanto si pensi, sulla società dei consumi musicali, ma che prima ancora ne è la precisa fotografia, Sibilia trova il modo di far sorridere senza scivolare nella macchietta. Come già nell’”Incredibile storia dell’…” non c’è un tentativo di santificazione, né tantomeno ammirazione, ma solo un sottile incanto, misto a meraviglia, di quanto la storia (ma sarà completamente vera?) possa fare tutta da sola, senza bisogno di sceneggiatori.
Si sorride più che si ride, gli attori reggono, Luigi D’Oriano, il protagonista, “troiseggia” ma regge, mentre quella Napoli, vagamente vintage, al sapore di Bellavista, è al solito efficace.
In un mondo dove le musicassette sono scomparse e la musica è soltanto condivisa, per i giovani sarebbe istruttivo guardare “Mixed by Erry”, mentre a noi, quelli con più di 40 anni, coi capelli che virano all’argento, torna inevitabilmente, violenta, la nostalgia di quei tempi.
Sidney Sibilia sarà al Festival Salerno letteratura, sabato 17 giugno alle ore 21 all’atrio del duomo in “Il cinema secondo Sidney Sibilla”.
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