MI RACCOMANDO

Tra pochi giorni inizierà uno dei “ponti” più lunghi della storia del mondo, da quando esistono le ferie pagate e i permessi per malattia. Dal prossimo Venerdi Santo si può fare una “tirata” fino al primo Maggio. Quasi due settimane durante le quali il paese si potrebbe completamente fermare, più di quanto non sia già fermo normalmente.

A tal proposito, dalla mia posizione privilegiata di residente in costa d’Amalfi con vista sulla statale, grazie alla possibilità che mi da la rete, mi sento in dovere di fare un appello a tutti i viaggiatori del pianeta. E non solo. Mi rivolgo anche ai tour operator, agli autotrasportatori, ai “Pendolari della domenica”, ai motociclisti e, infine, ai ciclisti.

Mi raccomando, in occasione di questo “ponte”, venite tutti in costiera amalfitana. So che volete venirci, e allora fatelo. Non contraddite l’antico detto “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”.

Lasciate perdere mete alternative come la Sicilia, le cinque terre, il Salento, o addirittura l’estero.

Venite tutti da noi. Tutti!.

E fatelo simultaneamente. Se posso permettermi un suggerimento: arrivate il Venerdì, dopo pranzo. Oppure la Domenica mattina.   

Per chi non può trattenersi, consiglio di venire precisamente il giorno di Pasquetta oppure il primo Maggio.

Ma, mi raccomando, non venite con i mezzi pubblici, che tra l’altro sono scomodi e non vi conterrebbero mai. Non vi azzardate neanche a controllare se è possibile raggiungerci tramite soluzioni stravaganti come ad esempio via mare. Ma chi ve lo fa fare?.

Venite in auto! Se avete un SUV, meglio ancora. Lo dico soprattutto agli stranieri che atterrano a Capodichino o in altri aeroporti: per raggiungerci, noleggiate un fuoristrada.

A beneficio dell’ospite traduco in lingua madre: “Dear guests. When you land in Naplese or other airports, don’te delay: rent a large SUV and reach and join us on the Amalfi coast”.

Però, questo SUV, prendetelo grosso, possibilmente il modello più voluminoso che trovate a disposizione. Pure chi non è tanto abile e sta facendo ancora pratica alla guida, venga ora con una bella jeep gigantesca. Perché, o si gira comodi oppure meglio non uscire proprio di casa.

Chi possiede un camper, mi raccomando: venga col camper. E’ uno dei mezzi di trasposto ideali. Volete mettere il piacere di fermarsi su una piazzola di sosta, aprire tavolino e sedie e pranzare vista mare ?.

Per quanto riguarda i divieti state tranquilli. Non ce ne sono. I divieti sono robe da regimi scandinavi. Qui vale tutto. Quei pochi che scorgete, ignorateli: si tratta di vecchia segnaletica declassata ormai ad arredo urbano. E non preoccupatevi del parcheggio. Un posto sempre esce. Nel caso vi fermate giusto quelle quattro, cinque ore in seconda fila, con le quattro frecce accese.

Bene. Ora mi rivolgo ai tour operator. Mi raccomando: questo è il momento giusto!.

Radunate il maggior numero di anziani possibile, non solo italiani ma dell’universo intero: tedeschi, inglesi, giapponesi, cinesi e australiani. Convinceteli parlandogli di cibo e sentieri. Oppure delle cerimonie sacre: gli anziani, prossimi al momento del trapasso, sono più sensibili al fascino del trascendente. Quando ne avrete raccolti qualche migliaio, stipateli in autobus molto grandi. Mi raccomando: non affidatevi ad antieconomici pulmini! Gli autobus devono essere enormi, almeno da 80 posti che ai vecchi piace viaggiare in compagnia. Quando siete pronti, con i pensionati sufficientemente sedati, uscite dai parcheggi tutti insieme e venite. Mi raccomando: uno dietro l’altro, in fila indiana, almeno dieci, venti autobus: la carovana fa più allegria.

Anche le gite scolastiche. Attendiamo orde di adolescenti narcotizzati dallo schermo dello smartphone, farsi i primi bagni con temperature dell’acqua da oceano Pacifico.

Perfetto. Adesso se mi permettete voglio dire due parole anche agli autotrasportatori. Quelli che si muovono con camion superiori alle tre tonnellate, betoniere, telonati, rimorchi ecc… Mi raccomando: venite anche voi. Se dovete fare delle consegne, spostare carichi eccezionali, effettuare traslochi, gettare in opera solai superiori ai cento metri quadri, non perdete l’occasione di farlo durante questo “ponte”.

Però attenzione: l’orario migliore per questo tipo di operazioni è intorno a mezzogiorno o, con comodo, passata la contr’ora, verso le cinque del pomeriggio. Se siete abituati alle autostrade e non siete pratici del percorso, non fa niente, male che vada, allarghiamo la carreggiata.

A proposito di contr’ora, vorrei fare un appello anche ai cosiddetti “Pendolari del caffè”. Quelli che il giorno di festa vengono a fare un giro in costiera perché non hanno niente da fare a casa. Mi raccomando: questi sono i giorni migliori. Caricate tutta la famiglia in auto (o, come dicevo, meglio ancora, nel SUV) e venite. Anche se dovesse piovere, perché il rischio c’è, non spaventatevi. Armatevi di impermeabile ed ombrello e partite: quattro gocce di pioggia non hanno mai ammazzato nessuno.

Venite che, specialmente a voi, vi stiamo aspettando.

Infine un appello agli amanti delle due ruote. In primo luogo i motociclisti. Tenete presente che il “ponte” è il momento adatto per fare le pieghe nelle curve della costiera. L’atmosfera di festa certamente aiuta a gareggiare nella nobile arte del motociclismo sportivo. Ma mi raccomando: le moto che siano potenti e rumorose, possibilmente truccate, con la marmitta senza filtro.

Ai ciclisti dico: mi raccomando non venite singolarmente, venite in gruppo. Il ciclista singolo fa tristezza mentre il gruppo produce spensieratezza e aiuta i meno allenati che possono sfruttare la scia. Quindi mettetevi d’accordo almeno un centinaio di voi come alla Parigi-Robauix, e venite in costiera. E se qualcuno vuole andare in fuga, mi raccomando, che lo faccia in discesa, superando i cento chilometri orari così è più difficile che venga ripreso dal resto del plotone.

Se ho dimenticato qualche categoria, perdonatemi. In ogni caso, che venga pure quella. Spazio ce n’è.

Il più banale dei principi della fisica lo conferma: dove si sta in dieci si sta pure in cento miliardi.

Mi raccomando: vogliamo un “ponte” indimenticabile.

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