A chi sostiene che in costa d’Amalfi non si possegga sufficiente cultura ambientalista, non farà piacere sapere che a Minori, a breve, un’area di particolare bellezza del paese verrà nominata Riserva Naturale. Stiamo parlando della foce del torrente Rheginna Minor, ovvero la piccola spiaggia situata al lato ovest del litorale, per la quale è stata richiesta ufficialmente la nomina di “Riserva Naturale” per la salvaguardia delle oche selvatiche che in questa area hanno nidificato ricreandosi un habitat naturale che per le sue caratteristiche ambientali, adesso, richiede la necessaria tutela. L’area verrà, quindi, presto recintata, inibita alla balneazione e dichiarata protetta a tutti gli effetti di legge.
Alcuni ritengono che tale privilegio sia merito della potentissima lobby delle oche che è riuscita ad ottenere una parte di litorale sottraendola incredibilmente all’inesorabile avanzata dei noleggiatori di lettini e ombrelloni e/o a nuovi stabilimenti balneari veri o mascherati.
Dal punto di vista scientifico, la colonia di oche stabilitasi nella futura Riserva naturale “Foce del Rheginna Minor” appartiene alla famiglia delle “Anatidae”, comunemente detta “oca selvatica” dal piumaggio pezzato ed antenata dell’oca domestica. Il suo nome scientifico è “Anser anser” e vive soprattutto nell’Europa occidentale. Essendo l’oca, a differenza della gallina cantata da Cochi e Renato, un animale intelligente, questa specie selvatica ha scelto Minori prima come tappa della sua migrazione, poi, probabilmente per merito del clima gradevole e per l’assenza di predatori, come sede stabile, tanto che oggi gli ornitologi parlano già di una nuova varietà di oca selvatica pezzata denominandola: “Oca minorese”.
L’Oca minorese è facilmente addomesticabile, è di carattere socievole anche se a volte risulta piuttosto rumorosa a causa di quella sorta di chiacchiericcio che intrattiene con le sue pari. Esibisce con fierezza la propria veste, con la quale gareggia in appariscenza con le simili. Si riproduce diverse volte nel corso della vita, preferibilmente con il partner ma, approfittando della migrazione del compagno, non disdegna la riproduzione in associazione con altre specie, quali il cigno reale o il falco di palude.
L’Oca minorese, in aderenza ai princìpi della città del gusto, fa della qualità dell’alimentazione il suo tratto caratteristico. Si nutre, infatti, di pasti completi che il cittadino (ignorando il divieto) gli porge in abbondanti porzioni ad ogni ora del giorno. In onore della tradizione, predilige il maccherone con la salsa di pomodoro, il pane raffermo adeguatamente inumidito o gli avanzi di selvaggina e/o carne rossa. Non manca nella dieta dell’Oca minorese una corretta dose di vitamine garantita dalla lattuga e di zuccheri che le pervengono dalla frutta molto matura (sempre di stagione, ora vanno molto le banane e le pesche). La Domenica, o più spesso il Lunedi, non disdegna il dolce: soprattutto le paste fresche, a crema o la zuppetta (che nessuno se la mangia e rimane sempre).
Il turista generoso si affaccia alla Riserva naturale donando all’Oca minorese piccole porzioni di salatini, patatine, o insaccati tipo prosciutto o capocollo; alimenti che non appartengono alla dieta della specie ma che i piccioni apprezzano molto.
Per Minori, la pressoché imminente nomina dell’area ovest della spiaggia a Riserva Naturale della “Foce del Rheginna Minor” a salvaguardia dell’Oca minorese rappresenta un grande motivo di vanto, nonché un ulteriore meta turistica di grande qualità, specie se si valuta quello che è stato il ruolo dell’oca nella civiltà contemporanea, che è spesso sottovalutato.
Senza le oche, quelle del Campidoglio, Roma sarebbe stata conquistata dai Galli e la storia dell’occidente sarebbe stata diversa, probabilmente tragica. Inoltre l’oca è l’animale domestico al quale è stato dedicato il più noto dei giochi da tavolo (il gioco dell’oca appunto).
Si potrebbe dire lo stesso, ad esempio, della gallina ?.