Poesia in rima incrociata dedicata all’isola di Ustica.
L’ASCETICA USTICA
“In tanti ragionano cercando l’altrove
sfogliando riviste di posti lontani
sognarono viaggi su confini spaziali
sfumati nel vento di mille parole.
Magari l’altrove è dietro la porta
nascosto dal vaso con dentro gli ombrelli
seguendo la strada che dicono quelli
che arriva distante pure se corta.
Alcuni lo cercan seguendo la rotta
illusi di essere primi al traguardo
ma mentre sperando allungan lo sguardo
la folla curiosa è giunta già tutta.
Per stare felici cercatelo scomodo
l’altrove del tempo sulla riva del mare
o sotto la sua superficie planare
tra pesci, conchiglie e cloruro di sodio.
Dove non piglia neanche il segnale
e nessuno molesto può fare squillare
la suoneria di quel cellulare
che un giorno di pace a un anno equivale.
Là Dio organizza il teatro più bello
tuffando la palla del sole nel mare
che affonda serena sapendo nuotare
e riemerge puntuale come il battello
della mattina che sbarca le orate,
gamberi, spada e scorfani rossi,
per la delizia di palati commossi
pure cannoli e lenticchie lessate.
L’altrove ha spesso un legame coll’idrica
e tanti piaceri dall’anima erotica
spunta dal mare l’isola ascetica:
gli antichi ci misero il nome di Ustica”
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