Non si hanno più notizie dell’airone John Bradbury, il più famoso volatile inglese, noto per le sue evoluzioni nel cielo di Londra.
John, airone cenerino dal becco giallo e dal piumaggio grigiastro e bianco, si presume abbia oggi 22 anni. Tra i bird watchers londinesi è famoso per aver appreso la tecnica del volo acrobatico dopo interminabili esercitazioni effettuate lungo le sponde del Tamigi ed in particolare in prossimità della Battersea Power Station, della quale adoperava una delle ciminiere come appoggio per il nido.
Probabilmente allontanatosi per sbaglio da una rotta migratoria, l’airone comparve giovanissimo nei cieli della capitale inglese alla fine dell’estate del 2003. Fu il dottor Sam Wilson, ginecologo in pensione ed ornitologo per passione, ad avvistarlo dai tetti della sua abitazione in Tite street sulla sponda nord del Tamigi.
“Per un mero errore di puntamento del cannocchiale” come lui stesso confessa, a causa del quale mosse l’obiettivo da Battersea Park, luogo dove quotidianamente osservava le formazioni a “V” dei cormorani e le traiettorie delle taccole, oltre Chelsea Bridge, proprio sulla vecchia centrale a carbone, imbattendosi nei volteggi dell’airone.
“In quel periodo” spiega Sam “ero in fissa per i racconti di «Cronache marziane», così ribattezzai l’airone John dal nome del primo uomo che tocca il suolo di Marte e Bradbury dal cognome dell’autore del libro”.
L’airone John, utilizzando come trampolino una delle ciminiere, si lanciava veloce verso il basso cercando di planare a pelo d’acqua. Tentativi che fallivano miseramente. “Il povero John, provando a rimettersi in orizzontale stallava, offrendosi liberamente alla furia dei venti” racconta Sam “così la maggior parte delle volte si avvitava, precipitando nelle acque del fiume, da dove risaliva zuppo e traballante”.
L’anno dopo l’airone John tornò. Rifece il nido sulla ciminiera nord-est della Battersea Power Station e riprese gli allenamenti, fino a quando imparò perfettamente le basi del volo acrobatico.
“Il soprannome looping” spiega Sam, “John se lo meritò nel settembre del 2009 quando eseguì per la prima volta il cosiddetto «giro della morte»”. A quel tempo l’airone cenerino era già una star, gruppi di appassionati si radunavano nei Churchill Gardens lungo Grosvenor Road per seguire i suoi progressi.
John arrivava puntuale l’ultima decade di settembre e, dopo aver impiegato circa una settimana per costruire il nido, iniziava le sue evoluzioni. Ogni giorno dalle 4 del pomeriggio si esibiva prima in una serie di picchiate “di riscaldamento”, quindi mostrava a tutti il celebre “looping”. Lo spettacolo proseguiva con una “Schneider” e con due “Tonneau” uno semplice ed uno in 4 tempi. Gli spettatori seguivano a bocca aperta lo show di John, a volte sottolineando con un applauso le migliori prove.
Dopo aver zigzagato tra le ciminiere del Battersea, John era solito concludere il suo programma con una “scampanata” verticale. Divenne così celebre che, in suo onore, nacque anche un cocktail: il “Birdjohn”: ¼ di rum, succo di lime, una spruzzata di seltz, granatine e menta q.b..
Finché intorno alla metà di ottobre, schiuse le uova, John abbandonava i cieli londinesi per svernare sulle coste tunisine, dove possedeva un multinido vista mare.
La popolarità maggiore, tuttavia, l’airone John la raggiunse nell’autunno del 2012 quando “Ball and that’s it” un collettivo rapper originario di Manchester, plagiando un celebre album dei Pink Floyd lo posizionò sulla copertina del suo album “Beasts“. L’album vendette circa 30000 copie. In particolare il singolo “Shit on your hand” divenne un tormentone radiofonico.
Negli ultimi anni John era giunto accompagnato da altri aironi, più giovani, ai quali insegnava il volo acrobatico. Li attendeva una rigida selezione. Al termine dell’addestramento, ai più abili era consentito di eseguire delle figure con il maestro, come il “passaggio a sandwich”, il “gabbione” o addirittura il pericolosissimo ”Otto cubano”.
“Ma da quando sono iniziati i lavori di riconversione della Battersea” racconta malinconicamente Sam “John non era più lo stesso. Volteggiava nervoso, era malfermo ed instabile. Sbagliava persino le virate più semplici!”.
Le persone e i rumori lo infastidivano, riusciva a malapena a terminare il suo nido. Evidentemente la riconversione della vecchia centrale termoelettrica non è compatibile con le evoluzioni di John che, d’altronde, l’aveva sicuramente scelta perché abbandonata.
“Chiedemmo alla nuova proprietà” spiega uno degli appassionati ornitologi “di celebrare l’airone esponendo in una delle Turbin hall una sua copia impagliata in scala 5:1. Ma poi non se n’è fatto più nulla”.
Come prevedibile, quest’anno, in occasione della riapertura dopo quarant’anni della Battersea Power Station, l’airone John Bradbury detto “looping” non c’era.
“Credo che ora si trovi in un livello superiore di esistenza” ci confida Sam Wilson.
A perfezionare la sua tecnica di volo.
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