LA TOSSE

Oramai sono due anni che la tosse non gode più di grande popolarità.

Intendiamoci, non che prima ci si inorgoglisse a manifestarla.

Tuttavia non era raro sentirsi dire: “ma che bella tosse che hai!”.

Oggi sembra che le cose stiano migliorando, ma la fama della tosse era veramente pessima.

Son stati tempi duri: si esibiva più naturalmente una ferita, una zoppia, una reazione cutanea piuttosto che la tosse.

Nessuno poteva più permettersi di tossire senza ricevere in risposta diffidenza e sguardi feroci.

Si godeva di minime concessioni soltanto all’aria aperta, a patto di tossire isolati.

Taluni si nascondevano tra le frasche o dietro ai muri per poter rilasciare serenamente qualche colpo di tosse che echeggiava in lontananza richiamando l’attenzione delle orecchie più allenate.

Se scoperti, scappavano immediatamente.

Un uomo, a Monteglosso, è morto soffocato nel tentativo di trattenere la tosse. Un altro l’ha tenuta così a lungo che poi esplodendo, in un colpo solo, ha provocato una slavina lungo il versante ovest del Cervino.

Nei mezzi pubblici la tosse era assolutamente vietata. Non valeva smorzarla con il bracco o emetterla all’interno di mascherine professionali.

Un solo colpo di tosse bastava a creare un cratere di almeno due metri di diametro dal centro del degente. I contestatori venivano scoraggiati dal timore di essere investiti da nuovi colpi. Così le invettive venivano scagliate a distanza, urlando, generando nuovi crateri, utilizzando la capienza massima del mezzo di trasporto in termini di superficie, fino alla sua naturale esplosione.

Molti in presenza di tosse altrui sentivano il diritto di scendere dal mezzo. Di aspettare quello successivo o di procedere a piedi. E’ stato così che la tosse ha aiutato la mobilità sostenibile delle città.

Di contro, viaggiatori coraggiosi, in cerca di privacy davano di proposito due colpi di tosse preventivi al loro ingresso in vettura.

Ma nella maggior parte dei casi, la tosse è rimasta chiusa negli appartamenti.

Tossitori accaniti sono rimasti stipati nei propri alloggi per giorni, mesi.

La tosse riecheggiava nei condomìni, rimbombando nel vano scala, attraversando tramezzature troppo sottili e stimolando il sospetto degli altri inquilini che, per sicurezza evitavano di utilizzare l’ascensore.

Annullate ovviamente tutte le riunioni di condominio. Nelle parti comuni vigeva l’anarchia.

A nulla sono valse le massicce campagne di informazione per insegnare a distinguere una tosse bronchiale da un semplice problema di digestione o, meglio ancora, da lievissime manifestazioni di imbarazzo. O per separare i casi di tosse secca da quella grassa. Addirittura si è dovuto partire dalla differenza tra starnuto e tosse. L’insorgenza di allergeni stagionali ha complicato e non di poco la situazione.

I bambini, tradizionali portatori di tosse, sono stati imprigionati e costretti ad assumere litri di potentissimi sciroppi, nell’indifferenza del “Telefono Azzurro”. I produttori di sedanti per tosse, medicinali o semplici placebi, sono diventati miliardari.

Gli anziani, poveretti, commiserati come moribondi.

In alcuni casi sono sorti circoli clandestini ove si tollerava la tosse. Opportunamente isolati acusticamente, erano dedicati ai giochi di carte, massonerie, feste da ballo. Decine di blitz delle forze dell’ordine li hanno sgominati.

Per non dire dei rapporti personali. Amici, a rischio tosse, che non si sono più incontrati o che hanno preferito parlarsi a distanza di venti spanne se non addirittura soltanto al telefono.

La tosse ha creato problemi anche agli oratori. Sale affollate per presentazioni di libri che venivano sgomberate al primo colpo di tosse dello scrittore (solitamente cagionevole di salute). Aule scolastiche arieggiate di continuo a causa di un incipiente catarro dell’insegnante. Riunioni di lavoro, meeting internazionali, consigli dei ministri chiusi in fretta e furia a causa di un timido schiarimento di voce.  

I fumatori, proverbiali tossitori, hanno vissuto un’ulteriore ghettizzazione. Accanto alla “Sala fumatori” è nata la “Sala fumatori con la tosse”.

La tosse ha del tutto impedito le relazioni sentimentali. Specie quelle non ufficiali o clandestine. Amanti, trombamici, fedifraghi navigati o principianti, sono stati tutti ostacolati dalla tosse.

L’idea di subire un colpo di tosse durante un accoppiamento, magari orale, scoraggiava anche i più focosi.

Si sono salvati solo gli amori a distanza, meglio ancora se platonici.

Quelli resistono a tutto.

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