Sette versi plurisillabi per raccontare l’esperienza di un mattino sulla spiaggia vacante.
“Stamane son stato alla spiaggia vacante
piacevole luogo di un tempo che fu
quando felici si poteva andar giù
a stendere il telo del villeggiante.
Oh, quanto spazio che c’era stamane
quant’atmosfera alla spiaggia vacante
nessuno che voleva fittarti un natante
offrirti un ombrello o sedie nostrane.
Mi son risentito d’un tratto bambino
quando al vacante era normale
trovare posteggio sul litorale
per far comunella col concittadino.
La spiaggia goduta senza l’esborso
che bell’emozione senza divieti
mi son rilassato stendendo i miei piedi
che eran piegati dal secolo scorso.
Sarà un piacere che dura uno sputo
avanzano svelte già le transenne
disposte severe a tempo perenne
a danno del triste bagnante fottuto.
E’ tutto un magheggio in politichese
che assegna la spiaggia come gli pare
di chi con lo yacht naviga il mare
e dal magistrato non teme sorprese
Vissuto incredulo l’effimero istante
ripenso angosciato alle cose lasciate
che bella sarebbe la prossima estate
se fosse la spiaggia sempre vacante”
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