Esistono anche case ideali che non sono di proprietà di chi le desidera. L’esempio più chiaro è quello della casa ideale della “Signora delle pulizie” (anche detta “Donna delle pulizie”) che periodicamente si reca a fare i servizi in abitazioni di altri. Il suo naturale desiderio sarebbe di lavorare in una casa molto piccola, ma non esistono proprietari di case piccole che si avvalgono di una “Signora delle pulizie”, quindi la soluzione perfetta è che in questa casa, inevitabilmente grande, ci sia abbondanza di aree decretate inaccessibili. Si tratta di stanze che i “padroni” (così la “Signora delle pulizie” chiama i suoi datori di lavoro) chiudono a chiave e che preferiscono siano sporche piuttosto che lasciare che la “Signora delle pulizie”, della quale evidentemente non si fidano completamente, ci scorrazzi dentro liberamente, aprendo cassetti, spiando foto familiari e carpendo intimità imperscrutabili.
Potrebbe trattarsi di una casa di massoni, spie del KGB, banchieri o grandi evasori fiscali che nascondono mazzetti di banconote di grosso taglio nella fodera del materasso.
A volte la “Signora delle pulizie” in rari momenti di curiosità molesta, viene sorpresa ad origliare nei pressi di queste porte sbarrate da dove si sente parlare sottovoce o filtrano rumori sospetti, lei si giustifica dicendo che lo fa perchè le dispiace non poter lavare tutta la casa, ma è una bugia. La “Signora delle pulizie”, infatti, baratta volentieri la propria affidabilità in cambio di questo sconto sulla superficie da detergere. La casa ideale per la “Signora delle pulizie” è quindi una casa che nasconde molti misteri, piena di porte chiuse, ristretta ad un corridoio ed un bagno, non troppo grande però.
Inoltre, l’ultimo, essenziale desiderio della “Signora delle pulizie” è che al termine del lavoro venga pagata a forfait e non a tempo.
Nell’immagine la pianta della casa ideale della “Signora delle pulizie” (non sua ma dove va a fare le pulizie) – clicca per ingrandire
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