Seconda puntata del ciclo: “La casa ideale del…”
Come è assolutamente chiaro, la vera padrona della casa è la donna, anzi la moglie. Ella ne prende possesso in maniera irreversibile stabilendo una dittatura rigidissima, al quale il marito non può fare altro che piegarsi. La casa ideale della moglie è frazionata in tre zone caratterizzate da colorazioni differenti in funzione delle possibilità concesse al marito di accedervi: la zona rossa assolutamente vietata, la zona gialla costituita da apposite corsie che occorrono al marito per spostarsi da un ambiente ad un altro e percorribili solo grazie ad appositi lasciapassare e la zona verde liberamente transitabile. Per delimitare le zone, la moglie, utilizza delle recinzioni virtuali, ma a volte anche fisiche.
In zona rossa vi è gran parte della cucina (che può arrivare a costituire fino al 40% della casa), il bagno definito “buono” (di cui il marito non conosce più l’aspetto), metà della camera da letto e gran parte del soggiorno, del quale grazie ad una “corsia” al marito è consentito l’attraversamento ma solo per raggiungere il divano (anche se la moglie preferirebbe che lo facesse senza toccare fisicamente il pavimento).
In zona rossa ci sono altre tre stanze delle quali il marito, a volte, non conosce nemmeno l’esistenza: una per gli ospiti (non viene mai nessuno ma non si sa mai), un ampia camera-guardaroba per la conservazione dell’abbigliamento della moglie e un’altra stanza detta “deposito” dove la moglie stiva dalle 500 alle 5000 paia di scarpe e altrettante borse.
La moglie perviene alla sua casa ideale attraverso vari aggiustamenti tramite i quali distribuisce le corsie in modo che occupino la minor superficie possibile, per questo motivo, spesso, la camera da letto ed il bagno di servizio sono allineati alla porta di ingresso, subito prossima alla quale vi è una capiente scarpiera che consente l’immediata sostituzione delle scarpe in ciabatte o, meglio ancora, in pattine.
Infine, nella casa ideale della moglie, vi è un altro spazio dai contorni misteriosi. Si tratta di un territorio nel quale la moglie disloca tutte le cose del marito che reputa siano in disordine, ritenendo così di metterle “a posto”. Si tratta di un non-luogo che nessuno sa come raggiungere fisicamente, nonostante spesso il marito (ovviamente in assenza della moglie) perlustri la casa con grande attenzione cercando dei passaggi segreti. Potrebbe persino trattarsi di una sorta di buco nero dove gli oggetti sono quindi condannati a sparire.
Gli scienziati, tra di loro, chiamano questo luogo, con un filo di ambiguità, semplicemente “il posto”.
Nell’immagine la casa ideale della moglie (clicca per ingrandire).
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