Non sarà l’aumento dei contagi né l’invadenza del virus in tempi di pandemia, ad impedirci di celebrare il rito del pranzo di Natale. Ma per adottare le dovute cautele, le indicazioni del medico non sono sufficienti, è indispensabile dare ascolto anche ai consigli dell’architetto.
Oramai tutti dicono la loro ma è l’architetto il professionista giusto per aiutarci a godere di questo rito familiare in tutta sicurezza.
Data la pericolosità e rischi associati al pranzo di Natale, l’architetto consiglia innanzitutto di predisporre un piano e di nominare un coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione del pranzo, che per comodità potrebbe essere il/la padrone/a di casa.
Nel piano di sicurezza andranno annotate le generalità e le caratteristiche immunologiche dei singoli invitati, in modo da determinarne il dislocamento ideale.
L’architetto consiglia di controllare che tutti siano in possesso di green pass rafforzato.
Un tavolo per eventuali no-vax verrà predisposto, in qualsiasi condizione climatica, sul balcone.
L’elemento determinante del pranzo di Natale è il tavolo, fondamentale per stabilire il numero di invitati possibile.
L’architetto consiglia decisamente la tavola tonda. In modo che, geometricamente, nessuno si fronteggi precisamente.
In relazione al raggio (espresso in centimetri) della tavola che si ha a disposizione si stabilirà anche il numero di invitati raggiungibile, secondo la formula.
N°inv = 2Πr / 80
Esempio: Nel caso possediate un tavolo di raggio 75 centimetri, si procede nel modo seguente.
N°inv = 2Π x 75 / 80 = 5,88 (arrotondabile a 6 unità).
Nel malaugurato caso non si disponga di un tavolo circolare ma soltanto quadrato o rettangolare, allora il metodo più efficace fa riferimento al calcolo dell’area (in cm2). La formula è la seguente.
N°inv = Artav / 2500
Esempio: Nel caso possediate un tavolo rettangolare 90 cm x 140 cm quindi con superficie di 12600 cm2
N°inv = 12600 / 2500 = 5,04 (dunque 5 unità da disporre “sfalsati”)
Se il numero degli invitati è superiore alla capienza disponibile, l’architetto consiglia di far mangiare qualche ospite in cucina o di depistare i meno graditi fingendo che il pranzo sia stato annullato.
In ogni caso l’architetto consiglia di scegliere un ambiente con un rapporto aeroilluminante non inferiore ad 1/8 e di arieggiare almeno per 15 minuti ogni ora. Per questo motivo si suggerisce di pranzare col cappotto.
Stabilito il numero degli invitati e classificato il loro status sierologico, prima di mettersi a tavola, l’architetto consiglia di controllare il flusso verso il bagno per il lavaggio delle mani.
Ricordiamo che la capienza massima di un locale è di una persona ogni 4 m2. Presumendo ingressi singoli, l’architetto consiglia di organizzare una fila all’ingresso con apposite transenne a nastro estensibile. A meno che non si abbia in dotazione un bagno con doppio lavabo, in questo caso è possibile una deroga.
Vietatissimo, causa promiscuità, l’uso della tazza del gabinetto. Per le necessità urgenti l’architetto consiglia di predisporre un’area in cortile o in giardino, al centro della quale effettuare uno scavo circolare da 50 centimetri di diametro e altrettanto di profondità.
E’ fondamentale organizzare pure gli spostamenti durante il pranzo. Per prudenza, l’architetto consiglia pranzi di Natale in “forma statica”.
Coloro che hanno necessità di muoversi dalla cucina al tavolo da pranzo e viceversa procedano secondo percorsi differenti per l’andata e il ritorno. Nel caso non vi sia larghezza sufficiente si stabilisca un senso unico alternato, regolato, se necessario da un semaforo.
L’architetto consiglia infine di evitare di intrattenersi dopo pranzo con passatempi tipici quali tombole, giochi con le carte o scambi di pettegolezzi, per i quali è probabile si giunga, specie tra parenti, al contatto fisico anche detta “rissa”.
Il deflusso dovrà avvenire con uscite scaglionate onde evitare assembramenti sul pianerottolo o, peggio ancora, nell’ascensore.
Se pensate che questi consigli siano utili, tenete presente che l’architetto potrebbe darvi consigli preziosi anche per il cenone di Capodanno.
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