IL NATALE NELL’AUSTRALIA
(componimento in quartine a rima incrociata)
“Anche voi vi domandate
come fanno gli australiani
gli uruguagi, i brasiliani
a far Natale in piena estate ?
Come fanno senza il gelo
in camicia e a piedi nudi
senza scarpe che poi sudi
con il sole alto in cielo ?.
Me lo chiedo ogni volta
che il presepe costruisco
con il muschio bello fresco
dalla macera raccolta.
Del mostaccio fatto a rombo
che ne sanno nell’australe ?
che non resisto all’«esse e mele»
e sullo struffolo soccombo.
Non si tratta poi di un vezzo
che a Natale accanto al fuoco
facevam lo stesso gioco:
con gli spicci il sette e mezzo.
E’ così che lo ricordo
il mio Natale da bambino:
si provava nel giardino
l’esplosione di un petardo.
L’alberello nel salone
lo portava la vicina,
sopra i rami ancor la brina
lampeggiava dal balcone.
E mio padre sulla scala
sistemava la cometa
fino a che era completa
la parata della sala.
La zampogna era suonata
alle tre del pomeriggio,
quella nenia era un omaggio
alla casa apparecchiata.
Mi ricordo pure il nonno
al camino con la fiamma,
se in cucina c’era mamma
mio fratello suona il piano.
E nei giorni senza scuola
c’è mia nonna che friggeva
le patate ripeteva
«ai nipoti fanno gola».
Il bambino zelandese
ha ricordi come i miei ?
Ha gli stessi giubilei
e il rimpianto delle attese ?
Uno zio noi si attendeva
se tornava da Milano,
quel furgone che amavamo
i regali conteneva.
Il neonato senza angoscia
ponevamo il giorno dopo
la preghiera detta all’uopo
poi gli auguri sulla guancia.
Quella gioia quotidiana
non poteva mai bastare
e per non farci abituare
si affrettava la befana.
Il Natale nell’Australia
con quaranta gradi all’ombra
a me Natale neanche sembra
è un trenin senza rotaia.
Se sapevo da piccino
che da grande è tutto uguale
che il Natale è un po’ feriale
avrei fatto più casino.
Ora penso che il mio sogno
è cambiare l’emisfero
e un guardaroba più leggero
ma a Natale forse torno”.
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