IL FARAONE CIALIS

Oggi 16 maggio 2023 ricorre il 3500esimo anniversario della morte del faraone Cialis, capostipite della XVIII^ dinastia, figlio e successore di Turzumhun III e monarca delle terre dell’antico Egitto ad est e ad ovest del Nilo tra il 1530 e il 1477 a.C.

Di lui ci racconta lo scriba Omaròn, in un plico di papiri in geroglifico ritrovato in un corridoio della piramide Micerino a Giza. Dall’interpretazione della bobina gli storiografi sono riusciti a ricostruire una biografia piuttosto attendibile del faraone Cialis svelando particolari prima di allora sconosciuti sull’antico Egitto.

Dalla descrizione dell’Omaròn, il faraone Cialis appare come un gentil giovane, pallido in viso, filiforme e con una folta chioma di capelli chiari. Lo scriba annota anche, senza celare un certo stupore, che “Amava truccarsi gli occhi, apparendo talvolta di effeminato aspetto”.

Da fanciullo fu per prima la madre, la regina Lansox, a scoprire la sua predilezione per i gioielli e i calzari con la zeppa. Preoccupato della sua scarsa virilità, per forgiarne la tempra, il faraone Turzumhun III, spinse più volte il giovane Cialis a frequentare il più noto dei postriboli cittadini. 

Nonostante queste indecisioni adolescenziali, Cialis resse le sorti dell’impero egizio per quasi sessant’anni. Salito al trono all’età di 22 anni, sposò Azim, scegliendola in un night della sua città natia, Tebe, dove la futura regina si esibiva languidamente come ballerina di Saidi, nella versione senza bastone.

Del matrimonio di Cialis e Azim, celebrato a Luxor nel 1528 a.C. e officiato dal gran sacerdote Puah,  si sa che gli invitati furono più di mille e che circa la metà di essi scelsero di omaggiare gli sposi rispettando la tradizione dell’antico Egitto con la “busta”.

Purtroppo a causa di non ben definiti problemi erettili del faraone la coppia non riuscì ad avere figli. Né subito dopo il matrimonio né durante gli anni seguenti. Nell’impossibilità di riprodursi e stabilire un erede, Cialis provò ad introdurre nell’ordinamento corrente, l’elezione diretta del faraone, ma senza successo.

A parte questo Cialis fu artefice di profonde e radicali mutamenti nella società dell’antico Egitto.

Maggior fortuna ebbe, ad esempio, nel campo dei diritti civili. Preoccupato dalle condizioni di lavoro degli schiavi, Cialis dapprima gli concesse la domenica pomeriggio libera, poi introdusse il salario minimo, infine consentì la formazione di un sindacato che ne garantisse la tutela. Secondo gli storici è per questo motivo, caso unico per un faraone, che durante il suo governo non venne costruita nemmeno un’opera pubblica.

I lavori per la piramide che doveva diventare il suo mausoleo, a causa del ritrovamento di resti archeologici risalenti all’età del rame, furono bloccati dalla soprintendenza del Cairo durante gli scavi per la realizzazione delle fondazioni.

Vani furono, secondo Omaròn, gli sforzi del faraone di sbloccare la pratica.

Così, al momento della morte, le spoglie di Cialis, in mancanza di adeguato sepolcro furono seppellite nel fosso residuo e là, tremila anni dopo, ritrovate insieme ai resti dell’età del rame.

Cialis, profondamente garantista, apportò anche alcune modifiche al codice di Hannurabi all’epoca in vigore nell’antico Egitto, nel quale introdusse l’istituto della prescrizione e della ricusazione del giudice supremo, cioè di sé stesso.

Abolì il reato di sodomia e liberalizzò l’adulterio.

Si batté per una legge sul divorzio ma fu sconfitto nel famoso referendum abrogativo del 1490 a.C..

In politica estera trovò una soluzione all’annoso conflitto con gli Ittiti, ai quali cedette la regione dell’Attilan nell’Anatolia inferiore e la comproprietà dell’isola di Agilkia. In cambio pretese il passaggio dal Khattushash all’Atletico Tebe del fuoriclasse di origine turca Hakkan Ukù grazie al quale i tebani vinsero finalmente il campionato dopo 636 anni di astinenza.  

Cialis influenzò profondamente anche la vita culturale dell’antico Egitto.

Fu il primo faraone imprenditore. Approfittando del pallore del suo viso, produsse e divenne testimonial di un fard che chiamò: “Terra d’Egitto”.

Inventò il punto e virgola che inserì a forza nella scrittura geroglifica con il simbolo di un punto e di una virgola, appunto.

Inaugurò il primo museo d’arte moderna della storia, che purtroppo rimase a lungo vuoto per mancanza di opere d’arte.

Diede alle stampe il primo dizionario geroglifico-sumero, sumero-geroglifico.

Infine, ossessionato dalla cura della capigliatura, introdusse nella moda l’uso di vari tipi di piega per i capelli, passate poi alla storia come le famose “Pieghe d’Egitto”. 

Secondo lo scriba Omaròn, nel 1480 a.C., ovvero tre anni prima di morire, il faraone Cialis dichiarò la sua omosessualità presentando alla corte il suo amante, lo schiavo di colore Nkuku, meravigliosamente dotato, annota sempre lo scriba, per una misura di 3 palmi.    

Si narra che Cialis perì durante un rapporto particolarmente energico con il suo amante, che però grazie alla depenalizzazione del reato, voluta dalla vittima, fu dichiarato innocente.

P.S.: In uno dei papiri ritrovati recentemente, lo scriba Omaròn fa anche riferimento ad una prevedibile quanto clandestina simpatia della regina Azim per lo schiavo Nkuku, tesi supportata anche dalla nascita imprevista dell’erede al trono, non tanto “pallido di viso”.

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