Rieletto lo scorso 9 giugno con il 45,3% dei voti degli aventi diritto (1270 su 2802) il sindaco di Minori, nonostante le rassicurazioni dispensate durante i vari comizi, non ha ancora trovato il tempo per aggiornare i cittadini sull’avanzamento del progetto di galleria tra Minori e Maiori.
Un silenzio, tombale, che si contrappone all’attività di alcuni tenaci cittadini che, come ultima iniziativa, riunendosi in un comitato in quel di Maiori, si stanno battendo per consentire lo svolgimento di un referendum che possa abrogare gli atti propedeutici non solo alla realizzazione della galleria ma anche del depuratore consortile in località Demanio.
Il silenzio del sindaco di Minori non sorprende: la mancanza di trasparenza, le intenzioni sottaciute alternate agli annunci idillici (“un’oasi di pace tra cielo e mare”, “la galleria più ambientale d’Italia”) sono da subito state le caratteristiche principali di questa (e non solo di questa) azione amministrativa.
Silenzio, poiché, questa volta, il sindaco non ha nemmeno riaffidato ad un fedele il compito di pronunciare un sermone a favore di telecamera, per tranquillizzare i seguaci. E d’altronde, persino la minoranza, finora, ha preferito astenersi dall’incalzare il « manovratore » sull’argomento, unendosi al silenzio del palazzo. Nonostante “la galleria” sembrasse un tema rovente in campagna elettorale.
Tuttavia lo stesso sindaco ha mostrato una certa operosità nel provare a provvedere ai ristori di quanti saranno penalizzati da tale opera pubblica, prova di come la ritenga oramai inevitabile.
A surroga delle mancanze di cui sopra, riporto ciò che sappiamo di più recente e che dobbiamo ad un’interrogazione del consigliere Regionale Nunzio Carpentieri che, proposti alcuni quesiti, ha ottenuto una serie di risposte direttamente dall’ACAMIR, soggetto attuatore dell’intervento.
Da queste apprendiamo che “attualmente è in corso la fase di completamento dell’istruttoria del progetto definitivo da parte delle direzioni dell’Anas” e che “la verifica del rispetto delle prescrizioni emesse dagli enti interessati sarà effettuata, da parte dei soggetti competenti, così come indicato dal Codice dei contratti, sia in fase di approvazione del progetto definitivo, sia in fase di approvazione del successivo progetto esecutivo” (e per soggetto competente non si intende certo il comune di Minori).
Si apprende anche che in merito all’ascolto e alla partecipazione dei cittadini, l’Acamir “si è raccordata istituzionalmente con le Amministrazioni dei comuni di Minori e Maiori” (ma non sappiamo come e in quali occasioni). E che le indagini svolte “hanno investigato in maniera approfondita gli aspetti geologici, geomorfologici e idraulici dell’intera area” e sulla base di queste “è stato redatto il progetto definitivo, nella cui elaborazione Anas dichiara di aver tenuto conto anche di quanto emerso dai confronti tenutisi con i Comuni, la Soprintendenza, l’Autorità di Bacino e la Regione Campania”.
Infine, tra le altre cose, la Regione ribadisce anche che “l’intervento ha come obiettivo principale l’adeguamento funzionale all’attuale domanda di trasporto, mediante il miglioramento prestazionale e l’incremento degli standard di sicurezza per la circolazione stradale”. E che “La realizzazione del bypass in galleria provvede, infatti, ad eliminare l’elevata criticità associata alla presenza di un senso unico alternato, attualmente regolato da impianto semaforico installato nella tratta di statale che si sviluppa ai piedi del promontorio di Torre Mezzacapo”.
Riporto di seguito per intero il documento del quale ho citato alcune parti rilevanti, poiché è inutile sperare di ricevere dal sindaco o da chi potrebbe, magari per mestiere, farlo, diffusione, chiarimenti, aggiornamenti.
Pur non trovando il momento di parlare della galleria ai cittadini, il sindaco è riuscito comunque a ritagliarsi il tempo per onorare altri impegni, tipo posare in grembiule da cuoco davanti al furgone del “Baccalà Village”, emanare un’ordinanza con tanto di annuncio per la stampa contro le deiezioni canine, presenziare cerimonie accademiche e non, inaugurare una targa per l’ambasciata del gusto e della creatività (?!), consegnare agli studenti diplomi di merito (per i quali non ha nessun merito), farsi fotografare accanto al Magister di civiltà amalfitana con relativo comunicato e anche portare in spalla la Santa Patrona.
Ma soprattutto, nel frattempo, il sindaco ha trovato il tempo di nominare, stilando per ognuno relativo contratto, 26 (dicasi ventisei!) soggetti esterni a supporto delle sue attività e di quelle della giunta comunale affidandogli ruoli di collaborazione in merito a variegate materie. Dalle attività produttive a quelle ludiche, dalla protezione della fauna all’organizzazione di eventi, dai referenti per i villaggi finanche come supporto agli organi politici (?). Una collaborazione “libera, volontaria e gratuita”, sulla base dell’istituto della donazione, dove come da articolo 769 del codice civile: “una parte arricchisce l’altra, disponendo a favore di questa di un suo diritto o assumendo verso la stessa un’obbligazione”.
Sono passati i tempi in cui la generosità così spontanea e disinteressata verso il paese non aveva bisogno di essere contrattualizzata!.
Non pago di aver “messo il cappello” su tutte le associazioni del paese (a Minori nessuna associazione, che sia sportiva, sociale o ecclesiastica, è affrancata dal giogo politico, cioè veramente libera), il sindaco ha così composto questa truppa arruolando chi è già nel «cerchio magico» e riscuote così la ricompensa per il sostegno procurato e chi ne viene magnanimamente accolto, per intestarsene lavori e meriti e al tempo stesso silenziarne, eventuali e futuri, malumori.
Prosegue quel lavoro certosino e scientifico di «spacchettamento» della comunità che ne aumenta la conflittualità e che frammenta l’opposizione evitando che si unisca in un fronte comune.
E’ la strategia del “Divide et impera” (“dividi e comanda”, locuzione storicamente attribuita a Filippo II di Macedonia), che ha come obiettivo di fatto, peraltro a giudicare dai risultati elettorali perfettamente raggiunto, la conservazione del potere.
Ma è anche un sistema infallibile per mettere a tacere le poche voci, libere, di dissenso rimaste.
Peccato, anzi fortuna, che non funzioni proprio con tutti.
(P.S.: Per chi è interessato o semplicemente curioso di sapere chi sono i soggetti nominati, i “supportatori”, può cercare e visionare i 26 decreti dall’Albo Pretorio online – sono gli atti dal n.13 al n.38 – cliccando QUI e poi in alto a destra, in corrispondenza di ogni decreto, come indicato in giallo. Attenzione: è possibile farlo solo da pc fisso, non da smartphone).
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Necessità dell’alternanza politica
Una volta le prebende avevano un valore monetario ora si entra nella cricca e basta?