Sono questi i giorni della Merla. O, per brevità, di Merla.
Sono gli ultimi tre giorni di Gennaio, in genere i più freddi dell’anno che vengono chiamati così per una vecchia leggenda legata al colore della Merla, che si sa è scuro, diciamo sul nero, ma a volte è anche più chiaro, spesso tendente verso il marrone. Ma il colore della Merla non è importante, perché la Merla ha altre caratteristiche più essenziali, quali l’aspetto, la forma e la resistenza.
Attenzione qui si parla di Merla, al femminile, non di Merlo.
Esistono Merle, o meglio racconti sulla Merla di tradizione maremmana, forlivese e cremonese, ma noi qui siamo orgogliosi della nostra Merla e non vogliamo confonderla con nessun altro paese. La nostra Merla ha profonde radici locali, fa parte del nostro folclore e ce la teniamo ben stretta.
D’altronde non fatevi ingannare, perché non è sempre e soltanto una questione di clima, o di apparenze e di buoni propositi, in questo periodo siamo proprio nella Merla; e non lo siamo solo per pochi giorni all’anno, siamo nella Merla quasi sempre. Anche quando sembra che i tempi cambino e si volga al bello, è un attimo e si torna nella Merla.
Addirittura recentemente la Merla è assurta agli onori della cronaca locale per una questione di trattamento, persino la giustizia si è interessata alla Merla, accusandoci di non averla saputa gestire ed organizzare. Si tratta di accuse infondate, noi la Merla l’abbiamo sempre trattata bene, come un’amica, anzi di più, come un parente. Tutelata ed assistita per non farla mancare mai. Trovandole sempre un posto adeguato e percorsi attrezzati e non l’abbiamo mai confusa con altre specie. La nostra Merla ha avuto sempre un trattamento di favore, e continuerà ad averlo, potete giurarci.
Anche la politica non può fare a meno di occuparsi della Merla. E’ un suo dovere, spesso deve proprio farci amicizia, invitarla a casa, essere gentile con lei; finché non diventa proprio una cosa sola con la Merla. Spesso la politica è la migliore amica della Merla.
Quando ero ragazzino, mi ricordo, c’era più attenzione per la Merla, se ne notava la presenza, la sentivamo nell’aria arrivare, salire su nel cielo e scivolare verso il basso. Ma era anche la Merla che era più puntuale, si sapeva quando sopraggiungeva e quando non c’era pericolo che arrivasse. Oggi ci sono troppi rumori, troppi profumi, troppa tecnologia, siamo molto distratti e nessuno più è capace di analizzare la Merla. Anche se, ammettiamolo, non c’è più quella bella Merla di una volta.
A volte c’è persino qualcuno che si spinge a sostenere che la Merla non ci sia più, che oramai sia un lontano ricordo, che la Merla appartenga al passato e che le cose sono cambiate quindi i problemi ora sono altri, anzi che non ci sono neanche più i problemi. Ci lavano il cervello ogni giorno, ma io vi assicuro le storie di Merla ci sono ancora, e la Merla non è scomparsa, anzi aumenta sempre di più.
Dove ti giri, giri trovi una Merla; per strada poi, soprattutto la mattina presto, quante Merle che ci sono.
Una leggenda vuole che un uomo, tanti anni fa, calpestò una Merla, ci rimase così male che giurò a sé stesso che non l’avrebbe mai più fatto. Fece di tutto per evitare tutte le Merle che incontrava per strada, ma niente. Era impossibile: c’erano troppe Merle, dappertutto. Così finì per non uscire più di casa per tanti anni e morì solo e dimenticato.
La sua fu proprio una vita di Merla.
Auguro meravigliosi giorni di Merla a tutti.
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