ARCHITETTI NEL METAVERSO

Sempre più architetti si stanno spostando nel metaverso.

Si tratta di un’ottima opportunità ed è anche molto semplice: ci si iscrive
ad una delle piattaforme dedicate, si modella il proprio avatar, lo si dota
dell’indispensabile pergamena di laurea incorniciata e lo si spinge di là, nel
metaverso.

E’ così facile che molti architetti hanno già deciso di chiudere lo studio
professionale nel mondo tradizionale e di aprirne un altro, più bello e più
accogliente, nel metaverso.

Fondamentale è avere qualche rudimento di disegno 3D. Altrimenti si può
assumere un neolaureato nerd, col «jobs act», part time, sfruttarlo e poi
licenziarlo sempre grazie al «jobs act».

Già oggi, se vi affacciate nel metaverso, noterete numerosi avatar di
architetti andare in giro a scattare fotografie, srotolare rolline, puntare
laser e a schizzare particolari di edifici virtuali. Altri, dopo essersi
costruiti il loro luogo di lavoro, stanno già realizzando uffici, negozi,
residenze e grattacieli.

Il metaverso è il sogno degli architetti, ai quali la realtà non basta, vogliono la realtà aumentata.

Fare l’architetto nel metaverso, ha molti lati positivi.

Innanzitutto nel metaverso non esistono i piani regolatori e questo già
risolve in un colpo solo la maggior parte dei problemi. Di conseguenza non vi sono neppure le concessioni edilizie, le CILA, la firma digitale e soprattutto l’ufficio tecnico; si può dare sfogo alla propria fantasia, anche perché, per la gioia di tutti, non c’è neppure la soprintendenza (almeno finora).

Ecco che il metaverso si configura come una specie di paradiso degli architetti, dove possono dare sostanza alle loro migliori o peggiori fantasie senza preoccuparsi dei critici e della magistratura. Anche le demolizioni sono agevoli, basta selezionare e pigiare il tasto “canc”.

Ma parliamo di inflazione: nel metaverso il costo dei materiali è
irrilevante. Ad esempio il ferro di armatura non è aumentato del 200%, e si può fare tutto tranquillamente in cemento armato senza paura dei terremoti perché il metaverso non è sismico, inoltre, anche se fosse, nessuno controlla, non esiste nemmeno il Genio Civile e gli ingegneri strutturisti sono pochi, al massimo si può consultare un ingegnere informatico che sicuramente non capisce niente di edilizia, ma sempre ingegnere è.

Tuttavia, nel metaverso le leggi della fisica sono piuttosto approssimative;
si può pure decidere di costruire in materiali improbabili come il cartone
pressato, il marzapane o le Big Babol.

Ma si possono fare anche tante altre cose: i tetti giardino senza paura
delle infiltrazioni, le coperture in titanio immuni della ruggine e i capitelli
corinzi in cartongesso fregandosene della dignità.

Nel metaverso non esiste l’Ordine degli architetti, nessuno telefona in procinto delle elezioni per chiedere il voto. Nessuna pia illusione di andare in pensione, Inarcassa non manda MAV nel metaverso. 

La questione energetica è irrilevante. Tuttavia è utile mettere tanti
pannelli fotovoltaici approfittando del fatto che nel metaverso, solitamente,
splende un meraviglioso sole. E questo è provato dal fatto che il 90% degli
avatar indossano gli occhiali da sole.

Un altro vantaggio del metaverso è che è un posto per soli giovani. Il che
abbrevia le conversazioni, insopportabili, con noiosi boomer e le riduce ad uno slang fatto di “bellazio”, “bro”, “amo” con verbi quali “droppare” “blastare”, “bannare”.

L’effetto più vantaggioso del ringiovanimento dell’ambiente è che, quando
l’architetto dirige un cantiere lungo una strada del metaverso, non si forma
quel fastidioso capannello di anziani che commentano i lavori, criticando.

Per adesso non ci sono ancora tanti architetti nel metaverso, mentre la
maggior parte dei geometri non è capace di iscriversi. Quindi la concorrenza non è agguerrita, ma bisogna far presto.

Purtroppo ci sono anche alcuni lati negativi del metaverso. Tre in
particolare.

Ad esempio, quando arriveranno i committenti, si porteranno dietro anche i loro cugini che, anche nel metaverso, anzi soprattutto nel metaverso, sanno fare tutto.

Con l’arrivo dei committenti, inevitabilmente, anche nel metaverso, ci sarà
qualcuno che chiederà di fare i lavori col bonus al 110%.

Infine, nel metaverso gli architetti vengono pagati in moneta virtuale.

Cioè, esattamente come nel mondo tradizionale.

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