Poesia, in chiave chiaramente spiaggista, dedicata alla fine del mese di Agosto.
Il componimento alterna quartine a rima incrociata a terzine in rima ripetuta.
ADDIO AGOSTO
“Addio Agosto mese sgraziato
che arrivi cocente a Luglio sconfitto
chiedendo euro tremila d’affitto
al turista profano, che non ha capito
che Agosto si pone come sventura:
auto in sosta in mezzo alla strada
e pazzi nel traffico dentro la coda
sotto il flagello della calura
che spezza le reni e fiacca la fibra
del più convinto spiaggista fedele
che vuole la costa ad ogni costo
e quel pensiero nemmeno lo sfiora
di prendersi le sacrosante cautele
che gli consigliano un altro bel posto.
Se Dio vuole Agosto è finito
e si ritorna alla solita vita
alla consueta noia infinita
la scarpa chiusa e non l’infradito.
Ai pomeriggi che alle quattro è già scuro
e lungo al corso c’è il coprifuoco
trovare parcheggio è un facile gioco
tra strisce blu lo trovi sicuro.
E pure la spiaggia rinasce e respira
si torna a vedere la sabbia e le rocce
e ad ogni ora è libero il mare
«E’ una gioia», il locale sospira
anche se poi ci tolgon le docce
e qualcheduno porta il cane a cagare.
Addio Agosto e chittestramuorto
che ti concedi allo sciolto schiamazzo
al bungt e bangta del dopo sbevazzo
agli arroganti che non hanno mai torto
che quando arriva il santo trentuno
riempìti di nuovo i portabagagli
d’estate rimangono solo i dettagli
e questo mese lo rimpiange nessuno.
Agosto che andrebbe per sempre abolito
passando d’un balzo dritti a Settembre
rammentando saggezza di nonna
che amava guardare il paese pulito
dalla munnezza e sosteneva sempre
«E’ finita a’stagione ringraziando a Maronna»”