“A-ATT”

Il mio amico Franco ha fama di essere una persona coltissima.

Quando siamo con amici, non manca mai di farlo notare: richiama l’attenzione e intrattiene i presenti con lunghe ed appassionate dissertazioni.

Sabato scorso, ad esempio, ci ha stupito parlandoci prima di Aristotele e poi recitando quella poesia di Apollinarie che, ad un certo punto, dice:  “I baci che ho donato, io li rimpiango tutti”.

Franco conosce l’arte, la filosofia, la storia antica e moderna, lo sport, l’astronomia, la geografia e tante altre discipline. Anche l’informatica: provate a chiedere a Franco cosa vuol dire l’acronimo ADSL!.

Tuttavia di tutte queste materie, Franco sa solo le cose che iniziano con la “A”.

Prendiamo ad esempio la pittura. Franco conosce precisamente la tecnica dell’acquerello e dell’acquaforte, vita ed opere di Angelico, Arcimboldo, Arp eccetera. Ma già se, mettiamo il caso, qualcuno gli ponesse una domanda sul Botticelli o sul Bramantino, Franco farebbe scena muta.

Lo stesso avviene per la geografia. Franco sa tutto dell’Asia, dell’Australia, dell’America, persino dell’Amazzonia; è imbattibile sulle città di Arezzo, Andria, Amsterdam ed Ankara. Una sera si parlava della situazione politica in Kazakistan e Franco spiegò come stavano le cose ad Astana, la capitale. Come se ci avesse vissuto per anni.

Negli anni si sono moltiplicati gli aneddoti circa le conoscenze di Franco: molti ricordano quella volta che spiegò ad un sommelier il procedimento per una perfetta vinificazione dell’Amarone. O quando, allo stadio, recitò a memoria la storica formazione dell’Atalanta ’87-’88.

Fu quella volta che mi recai a casa di Franco che scoprii il suo segreto.

Sono anni che Franco compra solo il primo volume delle enciclopedie che l’edicola vende a fascicoli. Non potendosi permettere tutta la raccolta, Franco compra solo l’“offerta lancio”, al costo di un euro, massimo un euro e cinquanta.

Franco, infatti, ha molta voglia di apprendere ma poca pazienza e soprattutto pochissimi soldi.

Solitamente il primo volume contiene solo le voci che iniziano con la lettera “A”. Al massimo dalla “A” a “BA” o “BE”. Raramente da “A” fino ad “AP” o “AS”. Dipende dalla mole delle conoscenze che vi sono sull’argomento.

Così Franco ha un’intera libreria piena di primi volumi di enciclopedie. Di qualsiasi campo del sapere.

“Potevi scegliere un’enciclopedia e completarla, piuttosto che sapere poco di tutto!”.

“Avrei saputo comunque poco”, mi rispose. “E sarei stato molto più noioso”.

Di Franco si possono dire molte cose, ma che sia noioso proprio no.

“E poi non interessa a nessuno che tu sappia davvero le cose. Basta saperne l’inizio, oggi la superficie è già più che sufficiente”.

La materia nella quale Franco conosce più cose è l’astrologia, l’enciclopedia, infatti, era formata solo da 12 volumi e quindi il primo conteneva le voci dalla “A” fino a “CE”. Franco quindi è capace di formulare oroscopi per i segni dell’Ariete, Cancro, Bilancia, Capricorno e Acquario. Quasi mezzo zodiaco.

Viceversa ha delle lacune in storia antica.

Il primo dei 28 volumi nei quali era suddivisa l’enorme enciclopedia di storia antica, terminava con “AP”. Franco, dunque, non aveva problemi a discorrere di Agamennone re di Agrolide ma bastava chiedergli di chi questi fosse figlio per vederlo balbettare (NDA: il padre di Agamennone era Atreo di Micene).

Devo avere anche io dei primi volumi, dispersi nella mia libreria.

Tutti abbiamo dei primi volumi di qualcosa da qualche parte: una raccolta di intenzioni di conoscenze che non acquisiremo mai.

Inizi che non sono mai avanzati: strumenti musicali rimasti muti, dispense di lingua straniera mai scandite, libri non letti, biglietti mai validati di viaggi non percorsi.

Anche di discorsi mai fatti, oggi, potremmo abbozzare solo l’inizio. Ma non sapremmo come proseguire.

Qualche volta parliamo pure di architettura io e Franco.

Lui adora Alvar Aalto.  Di Leon Battista Alberti conosce il “De Re Aedificatoria” e sa spiegare perfettamente come è composto un abbaino.

Ma l’architettura è una materia parecchio estesa ed il primo fascicolo arrivava solamente fino ad “ATT”. Precisamente finiva con la voce “Attico”.

Infatti Franco ignora chi siano la Aulenti e Aymonino.

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