SUL PIANETA DELL’INUTILE

IL PIANETA DELL'INUTILE copySiccome sono venuto a conoscenza di una notizia assolutamente riservata che riguarda il futuro di tutti gli architetti, sento il dovere di renderla pubblica.

L’ho scoperto per caso, curiosavo nei dati di Wikileaks: nella cartella fantascienza ho notato un file dal nome “Planet of the Useless”. Incuriosito ho letto il contenuto di questa cartella. Si tratta di un piano avveniristico concepito nel 1983, nato da una collaborazione cino-statunitense. L’idea, in principio, è venuta ai cinesi che, preoccupati dal sovrappopolamento della terra, coltivavano il sogno di creare dei pianeti alternativi, satelliti dalle dimensioni di circa un terzo della luna dove spedire un po’ di gente in sovrannumero.

Il nome in codice del satellite sarebbe dovuto essere “US1”. I cinesi diedero per scontato che i primi a “testare” da cavie il satellite dovessero essere una serie di dissidenti politici, per riempire il primo carico si accordarono anche con la Corea del Nord che si sarebbe liberata volentieri di un po’ di gente sgradita.

L’apertura cinese verso la Corea indispettì gli americani che imposero lo scopo collettivo e non politico al progetto. Per questo motivo valutarono una serie di classi sociali da poter inviare su US1 a scopo sperimentale. Per valutare l’inutilità delle persone fu creata una commissione al capo della quale fu piazzato un italo-americano, un tale Jenny Formetta, che però troppo impegnato nelle corse dei cavalli, girò l’incarico ai suoi amici e parenti della provincia di Caserta. Questi, in quattro e quattrotto, misero su una agenzia di sondaggi telefonici nel sottoscala della casa del nipote di Formetta, eseguendo circa trentamila telefonate, ovviamente tutte in Italia per non insospettire la madre con una bolletta troppo salata.

Dall’indagine del clan Formetta emerse che la figura professionale meno utile era quella dell’architetto. Certamente non l’idraulico, il falegname, il medico, l’allenatore di calcio, il politico persino l’avvocato. Alla fine del test l’architetto era quello di cui, secondo il sondaggio, si poteva fare più tranquillamente a meno. La motivazione era la seguente: “parlano in maniera incomprensibile, hanno idee inapplicabili e nessun senso pratico, inoltre sono troppi e non c’è lavoro per tutti”. Il rapporto Formetta denominato “first choice – architects” giunse sul tavolo dei servizi segreti dove fu accolto con un certo scetticismo poiché, pare che, in Cina e negli USA avessero ancora una certa considerazione degli architetti. Tuttavia per non far naufragare un progetto per il quale si erano già spesi milioni di dollari e per non creare un incidente diplomatico sembra sia stato deciso di precettare, entro i prossimi sei mesi, così dice Wikileaks, i primi 100000 architetti da spedire su US1. Qui gli verrebbe garantito un tenore di vita modesto ma dignitoso, pasti frugali, cure mediche e bagni termali alla bisogna, ma anche biblioteche e circoli ricreativi per le enormi quantità di tempo libero a disposizione.

La notizia è che, considerato che in Italia gli architetti sono 136.000 è molto probabile che tra qualche tempo, cari colleghi, giunga nella nostra cassetta della posta un invito a recarsi presso il più vicino ufficio del catasto, da qui un funzionario corrotto vi condurrà in un corridoio buio e vi dirà di camminare seguendo i segnapassi sul pavimento e di entrare nella stanza che si trova sul fondo. Da qui vi ritroverete direttamente nella stratosfera, in soggiorno coatto, però finalmente fuori dalle balle di tutti, e tutti fuori dalle nostre.

Almeno fino al 2060 quando è previsto un nuovo censimento delle persone inutili.

Quindi cari amici architetti o ignorate il precetto o ci ritroveremo tutti là, a breve, sul pianeta dell’inutile. A giocare a tressette.

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