AGGETTIVI PER ARCHITETTI

Breve dizionario di aggettivi utilizzati per qualificare la categoria degli architetti.

Affermato: Qualifica per architetto con almeno quattro pagine d’incarichi nel curriculum. O con tre ma distribuiti in più continenti. O con due ma con importi superiori al milione di euro.

Autentico: Dicesi di architetto che soffre. Struggimento che traspare dalle sue opere. Incline alla malinconia, non frequenta buffet, tiene convegni nei quali si distribuiscono crediti. Va a letto presto.

Cane: Nel senso di inadatto, fuori luogo, non all’altezza. Valido, con lo stesso significato, anche per scrittori, cuochi, attori.

Contemporaneo: Essere architetto vivente è condizione necessaria e sufficiente.

Eclettico: In gioventù vale come sospensione del giudizio. In maturità è sinonimo di confuso, incomprensibile, indecifrabile. In vecchiaia utilizzato per la sintesi. Da morto torna un complimento.

Equilibrato: Che non perde mai la pazienza. Mediatore, accondiscendente, disponibile. Pure nella variante «equilibrista» per chi sopravvive a qualsiasi cambio di potere. Specializzato in lavori pubblici.

Essenziale: Anche detto minimalista. Ama il bianco, la linea retta e il vetro. Si contrappone all’architetto barocco. Legge molto. Così si presume, almeno.

Evanescente: Anche effimero o provocatorio. Grosso teorico. Produce molte idee, progetti, indice concorsi che pubblicizza grazie a stampa favorevole. Realizza poco, quasi niente. Si muta più genericamente in artista, oppure si butta in politica

Geniale: Tante qualità tutte insieme, anche non riconoscibili. Ma nessuna in particolare.

Green: Letteralmente “verde”. Come Hulk.

Impegnato: Di chi ha a cuore i destini del mondo. Talvolta schierato ideologicamente. Non disdegna invasioni nel campo della letteratura. Frequentemente ambientalista.

Incompreso: Dedicato a chi è stato compreso da tutti. Purtroppo.

Inconfondibile: Di chi ripete sempre le stesse cose. Pure detto monotono, banale, noioso. Non è raro che insegni.  

Innovativo: Sta per coraggioso, temerario, visionario. Spesso si confonde con l’ingegnere. Non teme la rivoluzione digitale, anzi la auspica. E’ molto social.

Raffinato: Dote guadagnata per la finezza dei particolari che egli stesso ha cura di far notare. Si accoppia con intransigente, fine, costoso. Veste bene.

Ricercato: Attributo per latitanti.

Rigoroso: Riguarda lo stile. Più raramente l’estetica. Fa disperatamente coppia con coerente. Conduce all’autodistruzione.

Smart: Di chi lavora a casa, o in auto, o in garage. O in qualsiasi altro spazio ridotto.

Sopravvalutato: come «sottovalutato» ma più in carriera.

Star (o Archistar): Dotato di enorme notorietà guadagnata in precedenza. Presenza ingombrante, gode di credito illimitato che gli consente di commettere numerosi errori, anche ripetuti, senza doversi giustificare. Non è social, non ha neanche whatsapp.

Stravagante: Ideale per anticonformisti, vale anche per eccentrico, originale, bizzarro. In genere fa anche altre cose (tipo dipingere) tutte senza successo. Veste male.      

Sublime: Per architetti inavvicinabili. Utilizzato per restarne sufficientemente distanti.   

Talentuoso: Per eterne promesse dell’architettura. Vale anche come minaccia.

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