SE L’ARCHITETTO DONNA E’ LA VITTIMA (IL TEST)

Secondo una recente statistica, in Italia il 42% degli architetti è donna, un dato sempre in crescita nonostante non sia stato certo azzerato il gap in termini di condizioni economiche e sociali che le donne devono subire.

Molte donne architetto, nonostante le innumerevoli difficoltà, riescono a svolgere il loro lavoro con brillantezza e così tanta applicazione e generosità nonostante siano oggetto di soprusi. A difesa dell’architetto donna (anche detta architetta) per renderla più consapevole e meno tollerante nei confronti delle ingiustizie, ecco un breve test a punteggio.

Dodici quesiti, dedicati alle donne architetto per scoprire se sono vittime di sopraffazioni in campo lavorativo.

1)    La tua postazione allo studio:

A)   E’ quella nella camera migliore, esposta a sud con l’aria condizionata in estate e il riscaldamento d’inverno.

B)   E’ nella stanzetta laterale, un po’ piccola e sostanzialmente buia, però vicina al gabinetto, ubicazione sempre utile.

C)   E’ lo sgabuzzino delle scope adattato.

2)    Il tuo computer:

A)   E’ di ultima generazione, con la scheda grafica a 64 MB di RAM, dotato di un hard disk molto capiente. Renderizza così velocemente che tra un elaborazione e l’altra non si fa in tempo neanche a prendersi un caffè.

B)   E’ il computer che l’anno scorso veniva utilizzato dal capo, ancora ben funzionante e con il dvd, comodo per recuperare i file dalle copie di backup. Renderizza nella pausa pranzo, caffè incluso.

C)   E’ un ferro vecchio, con il windows 2000 e la chiavetta USB 2.0. Tra un render e l’altro si fa in tempo a ristrutturare una caffetteria.

3)     Circa il tuo aspetto, i colleghi:

A)   Non gliene frega niente a nessuno. Dal punto di vista estetico sei sostanzialmente invisibile.

B)   Apprezzano con delicati complimenti misti a sorrisi beoti.

C)   In caso di tacco alto e gonna sbavano copiosamente strisciando sul pavimento nella speranza di intravederci qualcosa sotto. Nel frattempo partono fischi ed apprezzamenti che neanche nel peggiore bar di Caracas.

4)    Allo studio arriva un cliente prestigioso a visionare come procedete circa il suo incarico:

A)   Siccome sei stata tu a fare la maggior parte del progetto, vieni eletta portavoce ed esponi il lavoro.

B)   Vieni incaricata di mandare avanti le slide del powerpoint.

C)   Ti danno un giorno di ferie, ti chiudono a chiave nella tua stanza o al cesso.

5)    Finalmente giunge il finanziamento per quel lavoro pubblico e si stabiliscono i ruoli:

A)   Avendo contribuito in maniera decisiva alla stesura del progetto, vieni nominata all’unanimità responsabile dei lavori.

B)   Ti si ritaglia un ruolo marginale quanto superfluo, tipo “direttore artistico”.

C)   “Ci siamo dimenticati di chi ?”.

6)    Oggi visita al cantiere:

A)   Puoi andare anche da sola, sei responsabile, perfettamente in grado e hai la fiducia di tutti.

B)   Porti la borsa con i grafici, se c’è bisogno controlli le misure, stai attenta a non andare là che è pericoloso.

C)   Rimane in studio perché dovrebbe venire il corriere a consegnare le cartucce della stampante. Mi raccomando: attenta al suono del citofono!.

7)    Sul cantiere, i manovali:

A)   Accettano le tue osservazioni senza contestazioni

B)   C’è scetticismo, sorgono dubbi, qualcuno sorride.

C)   Vanno tutti a pisciare per metterti in imbarazzo.

8)    Finalmente il capo ha deciso di assumere nuovi collaboratori:

A)   I contratti sono tutti uguali, dignitosi, come da legge, e offrono la possibilità di crescere si professionalmente che economicamente.

B)   Bisogna capire bene le potenzialità di ognuno, per adesso possiamo farti un tempo determinato, poi si vedrà.

C)   “Ehi tu, non avrai mica intenzione di fare dei figli?”.

9)    Appuntamento al Comune per il nuovo piano regolatore:

A)   A te la parola per illustrare il modello perequativo che si intende applicare.

B)   Puoi distendere le lunghe tavole e tenerle ferme affinché non si arrotolino.

C)   Non c’è la sedia. Aspetta fuori. Se scade il grattino della sosta, lo rifai.

10)  Cliente esigente, chiede nuova soluzione progettuale per il suo appartamento:

A)   E’ convinto che la sensibilità di una donna possa fare la differenza.

B)   Certo, comprendo il suo sforzo, ma sentiamo anche cosa ne pensa il capo.

C)   “Quando avremo finito, lei potrà aiutarmi a scegliere le tende”.

11)  Lo studio vince un concorso prestigioso. Cena di festeggiamento:

A)   Sei la diva della serata, congratulazioni e grande ammirazione da parte di tutti.

B)   E’ bello sentirsi parte di un successo di squadra.

C)   Cucini.

12)  Arriva la Guardia di Finanza allo studio per un controllo:

A)   La tua calma e la tua conoscenza dei documenti sono fondamentali in questi casi.

B)   Ti tieni in disparte per non interferire con il lavoro delle forze dell’ordine.

C)   Ti danno l’onere di occultare le fatture false, chiudendoti al cesso.

RISULTATI:

Maggioranza di risposte “A”: Complimenti, lavori in uno studio che sa apprezzare le tue capacità di architetto ed esaltare le tue qualità. Oggi si tratta di una condizione fortunata ma l’auspicio è che diventi in fretta la normalità. Oppure, più probabilmente, lo studio è tuo.

Maggioranza di risposte “B”: La tua condizione lavorativa è impegnativa ma tollerabile. Sei vittima di alcune angherie, devi fronteggiare pregiudizi e volgarità, ma, grazie alla tua tenacia e alla ferrea volontà che ti contraddistingue, riuscirai a far intendere a tutti quanto vali.

Maggioranza di risposte “C”: Sei ampiamente bullizzata da tuoi colleghi sessisti e da un tipo di clientela incapace di considerare una donna architetto pari ad un uomo in tutto e per tutto. Quando riuscirai ad uscire da quel cesso, cambia aria.

(P.S.: L’articolo è dichiaratamente ironico, per riflettere su un tema serio. Chi si offende è fetente)

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La concorsosi dell’architetto

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