I FANTASMI NEL PALAZZO

Da me, a casa mia intendo, ci sono dei fantasmi. Razionalmente non volevo crederci, ma sono riuscito a raccogliere una serie di prove che danno fondamento al mio sospetto. Per questo ne parlo solo adesso, perché solo ora ne ho la certezza.

In realtà i fantasmi non abitano precisamente dentro la mia casa ma all’interno del palazzo, precisamente nel vasto ambiente del sottotetto.

La prima manifestazione dell’attività dei fantasmi è un curioso rumore come di un trapano che perfora una parete di gesso. Un fenomeno che può avvenire in qualsiasi momento del giorno: all’improvviso si sente “sssshhhhhssss”, poi una breve pausa e quindi di nuovo “sssshhhhssss”, almeno due o tre volte. Quindi nient’altro. Certe volte “Il Trapano”, come lo chiamo io, si ode anche alle 8 di mattina, o alle 9 di sera. Orari solitamente non adeguati per effettuare perforazioni. All’interno di un quadro di ipotesi,  è stata anche valutata l’idea che non si trattasse di un trapano ma semplicemente del rumore che fa il vento infilandosi tra le fessure  di sù o dei balconi di lato, non ancora adeguatamente sigillati. L’ipotesi vento è sfumata quando il fenomeno si è ripetuto in giornate di assoluta bonaccia.

In primavera parte della responsabilità può essere attribuita all’ingresso di uccelli stagionali migratori, tipo rondini, rondoni, merli, gazze. Ma malauguratamente, il verso di nessuno di questi volatili somiglia alla trivellazione di un trapano.

Il secondo fenomeno l’ho ribattezzato “Le Voci”, quelle delle 6 e 30 del mattino. Soprattutto di Sabato. Un fenomeno ripetutosi in molte occasioni nell’estate scorsa. In genere si trattava di due voci maschili, con forte accento dialettale che discutevano di vernici, bidoni, tonalità del bianco ma anche di donne, calciomercato (si era in estate) e ferie. “Le Voci” si udivano, forti e chiare, all’alba, duravano giusto dieci minuti dopodiché si dileguavano nel nulla. Tale fenomeno è comunque scomparso con l’arrivo dell’inverno, dunque poteva essere legato a particolari condizioni climatiche.

Ma il fenomeno più inquietante è certamente l’apparizione periodica di un gruppo di fantasmi nelle prime ore del pomeriggio. Puntuali alle 14.30, tali spettri si presentano sotto forma di operai, con generalità sempre differenti, che si dirigono nel sottotetto e iniziano, furiosamente, a spostare oggetti voluminosi che poi fanno crollare sul pavimento, una specie di trasloco interno. Ma i “Fantasmi Operai” si esercitano anche producendo sonore martellate sia manuali che elettriche. A volte si chiamano tra di loro con espressioni idiomatiche, incomprensibili, in una lingua non traducibile dai comuni mortali. Queste presenze, magicamente, così come sono apparse, scompaiono intorno alle 16.

A volte ho incrociato alcuni di questi fantasmi nelle scale, chiedendo spiegazioni, sono pure cortesi, non aggressivi, ma sembravano non capire le mie parole, ho provato a comunicare a gesti, senza successo. Infine ho anche posizionato dei cartelli che invitano a non produrre rumori durante le ore pomeridiane, come si dovrebbe fare in tutti i condomìni del mondo civile, ma per ora non è servito a niente. Questo a testimonianza che si tratta di entità soprannaturali che, tecnicamente, non sono in grado di leggere la lingua italiana.

Ovviamente a niente serve invocare le più generiche norme di buon senso comune o rivolgersi all’ordinaria assistenza dell’amministratore che naturalmente non ha le capacità proprie di un Ghostbuster.

Gli scettici, ai quali ho raccontato della presenza dei fantasmi, mi hanno risposto che la causa sono semplicemente i lavori, interminabili, di ristrutturazione che sono in corso nel sottotetto. Effettivamente una prova di una certa attività di carattere edilizio nel palazzo sarebbe la presenza nelle scale di mucchietti di “sfravecatura” casualmente disposti, che giacciono indisturbati anche per mesi. Anche l’arrivo, ciclico, di tecnici con ventiquattrore di pelle, militari, maestri d’ascia e acrobati, potrebbe far pensare ad una semplice, quanto occasionale, attività di ristrutturazione immobiliare. Io rimango dubbioso: comunque tale ipotesi lascerebbe insoluti la maggior parte degli interrogativi sollevatisi.  Senza trascurare la possibilità che anch’essi potrebbero essere fantasmi

Ho raccolto la solidarietà di altri, come me condannati, che abitano in case infestate da fantasmi, eterei o edilizi che siano.  Alcuni di questi, sfiniti, sono in cura e sopravvivono grazie all’ausilio di farmaci e lunghe passeggiate. Altri praticano la magia nera, effettuando sistematici riti Vudù che avrebbero la facoltà di allontanare gli spiriti maligni.

Infine gli ultimi, quelli che si sono arresi, che dal rifugio del loro fatalismo mi hanno spiegato che con i fantasmi si convive, anzi alla fine si rimpiangono quando, mutando le loro sembianze, questi peggiorano, trasformandosi in vicini di casa.

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