Bisogna aggiornare la dizione di “nuovi eroi” ferma al 1986, ovvero alla nota canzone del cantante Ramazzotti che li definiva “ragazzi che rabbia in pugno affrontano la vita dura”.
Oggi il Nuoveroe non è più un ragazzo ma un uomo adulto, con discreta scolarizzazione e soddisfacente tenore economico, che vive e lavora nel labirinto della città e si materializza solo la Domenica mattina, abbigliato in bermuda e canotta, dotato di autovettura con bagagliaio contenente attrezzatura per mare e viveri.
Il Nuoveroe ha una moglie, a volte dei figli, si sveglia alle sei tutta la settimana, per questo è comprensibilmente lento nell’organizzazione e non riesce ad anticipare i suoi antagonisti di gita festiva, che proprio per questo motivo non sono Nuoveroi ma normali bagnanti, ovviamente più furbi.
Il Nuoveroe varca il bivio di Vietri sul Mare quando sono già le 9.30 dove si imbatte in un primo mini-ingorgo che scavalca con naturalezza archiviandolo come contrattempo isolato, tuttavia, siccome si sente un Nuoveroe, decide di proseguire oltre. Raggiunge il paese di Cetara alle 10 e lo trova già irrimediabilmente inaccessibile, con scooter parcheggiati ovunque, vigili impazziti e l’immancabile autobus tedesco incastrato nella fatidica curva a gomito. Il Nuoveroe mantiene la calma sufficiente, si incolonna, zigzagaga tra i motorini senza perdere l’ottimismo. Prova la calata su Erchie dove si imbatte in un cartello con annessa macchina dei vigili che gli sbarra la strada. A quel punto il nostro protagonista potrebbe arrendersi e tornare indietro, invece no, imperterrito insiste (ed è qui che prende davvero i gradi di Nuoveroe). Raggiunge Maiori intorno alle 11-11.15 e si incolonna già all’altezza della Torre Normanna, qui il Nuoveroe spera sia un semplice incolonnamento fisiologico, ma quando raggiunge l’inizio del lungomare, intorno alle 11.30, intuisce che ognuno nella lunga fila di auto sta compiendo un lungo ovale alla ricerca di un parcheggio. Il Nuoveroe ha un momento di crisi ma non si arrende, oltrepassa Maiori e raggiunge Minori, e qui il Nuoveroe, siccome è già quasi mezzogiorno, decide di fermarsi anche perché ha sentito benedire dell’offerta turistica variegata.
Prima vaga un po’ alla ricerca di quelle famigerate strisce bianche che, per legge, dovrebbero esserci ma non ci sono, quindi, per sfinimento parcheggia a pagamento. Giunto al parchimetro ha un principio di mancamento scoprendo la tariffa, dopodichè, non avendo scelta, si mette alla ricerca degli spicci visitando una decina di esercizi commerciali; conclusa felicemente l’operazione parcheggio, scarica la famiglia caricandosi tutta l’attrezzatura e dirigendosi verso questa favolosa spiaggia libera attrezzata dove però trova una calca irreale, tra ombrelloni e sdraio colorate, lettini noleggiati veri o in attesa e schiere di mini frigo posteggiati all’ombra, disperato prova la sistemazione in un tratto di spiaggia incandescente al confine con il lungomare sul quale resiste dai 4 ai 9 minuti. Il tempo di recuperare un minimo di lucidità e il Nuoveroe decide di spostare la famiglia in un lido per godere almeno di una superficie minima di manovra e di un volume di ossigeno indispensabile per la respirazione.
Intorno alle 13 il Nuoveroe è pronto ad immergersi nelle acque del mare che, purtroppo, causa abluzione ripetuta di centinaia di bagnanti ha assunto una colorazione verdastra sul torbido. Il Nuoveroe chiude gli occhi, immagina di trovarsi alle Seychelles e si gode il bagno. E’ il momento che attende da quattro mesi, e poco importa se viene colpito ripetutamente da pallonate e rischi di finire sotto le eliche di un pedalò. Purtroppo è una gioia che dura pochissimo perché si già fatta ora di pranzo e la famiglia recrimina.
A questo punto il Nuoveroe vorrebbe tirare fuori i panini che ha preparato a casa all’alba ma gli “sembra brutto” e allora può decidere:
A) di portare tutta la famiglia al ristorante,
B) di mangiare una rosetta con insaccati ed insalata da busta di supermercato con birra ghiacciata tipo muratore.
Questa scelta dipende molto dal budget del Nuoveroe. Alle 15 il Nuoveroe si addormenta sotto l’ombrellone senza badare al progressivo spostamento del sole che gli procurerà ustioni di primo grado sul 65% del corpo. Alle 16 il “Nuoveroe” avrebbe quasi voglia di ripartire ma la famiglia, notando una leggera migliorata limpidezza del mare, ha voglia di un ultimo bagno e di un gelato (o di un dolce), per questo motivo torna al parcheggio a rinforzare il contenuto di monete e a procrastinare l’ora di fine sosta, con relativa nuova faticosissima ricerca degli spicci. In compenso ha tutta la possibilità di investire ancora il denaro rimastogli concedendosi un idromassaggio, una lezione di zumba o un escursione in canoa. In alternativa ci sono anche le attività gratuite come la pesca e i tuffi dal pontile o la partita di calcetto abusiva.
Le operazioni pomeridiane, complete di ricerca negozi tipici per souvenir che non trovano (ma comprano ugualmente qualcosa “per ricordo”) ritardano l’ora di partenza per il rientro fino alle 18.30. A quel punto il Nuoveroe si trova intrappolato in una mega fila di rientranti che parte da Conca dei Marini e finisce a Vietri sul mare, con un tempo di percorrenza di circa tre ore, se tutto va bene. In questa fase il Nuoveroe esercita la sua proverbiale pazienza mentre il resto della famiglia sviene.
Il Nuoveroe rincasa verso le 23.30, appena in tempo per “La Domenica sportiva Estate”, che non vedrà poiché si addormenta immediatamente, distrutto ma felice per la meravigliosa giornata trascorsa al mare e di poter tornare al lavoro il giorno dopo.
Al Nuoveroe noi siamo devoti, si potesse gli dedicheremmo anche una statua in piazza, sull’epigrafe scriveremmo: “Grati ponemmo, alla sua cieca fedeltà”.
Della cecità siamo certi, sulla fedeltà non giuriamo.
FOLLOW ME ON TWITTER: @chrideiuliis